Prof ucciso: amico su Fb, Marcello accoglieva il disagio sociale – Campania

Prof ucciso: amico su Fb, Marcello accoglieva il disagio sociale – Campania

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“Mancherà suo sorriso, combattere violenza che spegne speranza”


(ANSA) – NAPOLI, 30 SET – “…Marcello era votato al rapporto
umano fatto di ascolto e accoglienza verso il disagio sociale
laddove si raccolgono valori reali e di riconoscimento per la
figura del professore”. A descrivere la figura di Marcello
Toscano, l’insegnante 64enne assassinato con numerose coltellate
nella scuola “Marino Guarano” di Melito di Napoli dove
insegnava, è Raffaele Virgilio, il suo amico più caro, anche lui
docente. Il professore Virgilio ha pubblicato ieri sera un
commovente post sul gruppo Fb “Melito Futura”.
“Era l’altro me – scrive Virgilio – avrei voluto essere come lui
nell’ affrontare con leggerezza le situazioni che mi sembravano
difficili. All’ incontro con i carabinieri, martedì notte,
l’ufficiale dell’arma mi ha detto che la mia deposizione era
importante perché amico del cuore di Marcello. La mia risposta,
purtroppo, non è stata soddisfacente perché ho parlato dello
sguardo d Marcello, della sua ironia, della sua scaltrezza, del
suo essere sornione, della sua leggerezza e soprattutto della
sua intelligenza”.
“Chi ci darà la sua risata che si diffondeva nei corridoi?”, si
domanda l’amico e collega di Toscano, “I suoi abbracci? Ho
sempre scorto il sorriso sul volto di Marcello anche nei momenti
apparentemente bui, e sarà così anche ora, mentre in televisione
parlano di lui lo immagino in quella risata che lo ha sempre
contraddistinto, così come lo immagino nel suo stupore per la
violenza che gli è stata riservata”.
   
“Marcello non avrebbe mai voluto che tutto questo si
verificasse, – scrive ancora il professore – soprattutto all’
interno della sua scuola, avamposto di cultura e legalità in un
territorio difficile dove in alcuni momenti è più difficile
vincere la diffidenza degli adulti che operare per fini
educativi. Marcello avrebbe condannato la violenza fatta alla
scuola, dove lui stesso è stata vittima, perché lui sapeva che
ciò avrebbe potuto spegnere la speranza di tanti ragazzi che
varcano la soglia della ‘Marino Guarano’ con la speranza di una
vita diversa da quella che gli altri vogliono far credere”.
   
(ANSA).
   

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